Originally published in Mind The Gap, N. 8, Ottobre 2001, pp. 12-13.


Bio arte
INTERVISTA A EDUARDO KAC

nome: Eduardo Kac

nato: 1962, Rio de Janeiro, Brasile

professione: artista, scrittore, ricercatore e
dottorando presso il Centre for
Advanced Inquiry in Interactive Arts
(CAiiA) della University of Wales,
Newport, nel Regno Unito. É docente
di Arte e Tecnologia in qualità di
Assistant Professor presso la School
of the Art Institute of Chicago.

area: negli anni ‘80 è conosciuto come pioniere della
Holopoetry e della Telepresence Art, negli anni ‘90
creò le nuove categorie di Biotelematica (arte in cui
il processo biologico è intrinsecamente connesso alle
reti digitali) e Arte Transgenica (nuova forma d’arte
basata sull’uso delle tecniche di ingegneria genetica
al fine di creare organismi viventi unici).
per primo: ha impiegato la telerobotica spinto dal desiderio
di convertire lo spazio elettronico da strumento
di rappresentazione a strumento de agenza
remota. Egli ha creato opere nelle quali le azioni
condotte dai partecipanti via internet hanno una
diretta manifestazione fisica nello spazio remoto
della galleria.

esposizioni: Stati Uniti, Europa, e Sud America, in posti
quali Exit Art, New York, Ars Electronica,
Linz, Austria, InterCommunication Center (ICC),
Tokyo, Saint Petersburg Biennial, Russia,
Huntington Art Gallery, Austin, e Nexus
Contemporary Art Center, Atlanta, Opere
di Kac appartengono alle collezioni permanenti
del Museum of Modern Art a New York, Joan
Flasch Artists’Book Collection, Chicago, e del
Museum of Modern Art a Rio de Janeiro,
Brasile, fra gli altri.

chi è Alba: GFP Bunny è il progetto da cui è nata Alba, il
nome assegnato da Kac e dalla sua famiglia alla
prima coniglietta transgenica fluorescente frutto
di un esperimento privo di valore dal punto di
vista scientifico ed economico, le tecniche usate
sono pratica comune da alcuni anni in qualunque
laboratorio di genetica.

quando è nata: creata nel febbraio 2000 presso l’instituto di Ricerca Agronomica francese

come: nel genoma di Alba sono stati inseriti geni di una medusa
(Aequorea Victoria)
la cui proprietà è quella di emettere una luminosità
fluorescente nelle profondità degli oceani.
colore: albina, sotto una luce particolare e di notte diventa
fluorescente.

web: www.ekac.org
L’opera d’arte può acquisire valore con l’aggiunta di elementi tecnologice avanzati come la robotica e la genetica?
L’arte senza qualche tipo di tecnologia non esiste, dalla matita al forno per cuocere la ceramica, dai colori al computer.
Oggi gli artisti lavorano con mezzi che vengono impiegati da tanti altri settori della società, come il video, il computer, internet.
Come artista trovo che lavorando con la tecnologia posso intervenire direttamente nei contesti sociali più vasti.

Che cos’è l’arte Transgenica?
É una forma di arte innovativa basata sull’uso di tecniche di ingegneria genetica per creare esseri viventi unici.
Non c’è l’arte Transgenica senza un impegno consolidato e una responsabilità per la nuova forma di vita cosi creata.
Un impegno etico è esssenziale in qualsiasi opera d’arte.
Per raggiungere quali scopi ha creato Alba?
Non ho nessun interesse per la manipolazione di oggetti dell’arte genetica: sono interessato a condividere lo spazio sociale con individui transgenici, cioè miro a stabilire un’interazione dialogica con esseri transgenici.
Uso la genetica per riflettere su quanto siamo vicini agli altri mammiferi. Nell’arte il gesto fondamentale è un intervento cognitivo ad un livello simbolico, non pratico. Precisamente perché l’ingegneria genetica industriale porta noi e gli animali (non umani) verso un rapporto tipo attoretesto (genetico) che diventa urgente concettualizzare, non solo, diventa fondamentale anche avere esperienza di altri rapportipiú dignitosi - con il nostro compagno transgenico. “GFP Bunny”confronta questa necessità, portando il mammifero transgenico dentro la società, dentro lo spazio domestico, dentro una sfera di rapporti personali.

Ora Alba dove vive?
In Francia. Sto. ancora lottando affinché sia liberata, così potrà raggiungere la mia famiglia a Chicago.

Pensa di avere il diritto di cambiare il corso della vita ad un essere vivente?
Il mio lavoro nell’arte Transgenica non è sperimentale nel suo modus operandi; è basato su processi stabiliti e ben conosciuti.
Nel processo di creare la mia arte Transgenica, ho studiato a fondo queste problematiche e lo sto ancora facendo.
Lavoro con scienziati specialisti della materia, discuto continuamente con professionisti di varie discipline, e sono sempre aperto a punti di vista diversi. Il mio obiettivo è considerare le variabili e prendere decisioni sulla base di molte informazioni.

Con queste nuove forme d’arte ci ha forse voluto avvisare sui possibili usi impropri della genetica?
Si, questo è uno dei mie obiettivi.
Più che di arte, si può parlare di una sfera che tocca la morale?
La questione morale è di assoluta importanza. L’arte Transgenica apre un nuovo orizzonte nella creazione dell’arte, ma forse i suoi contributi più importanti vengono fatti altrove. L’arte Transgenica consente un cambiamento cognitivo per quello che riguarda il nostro rapporto e la comprensione della nozione di vita.

É compito dell’artista inventare nuove forme di vita?
Gli artisti reinventano costantemente il loro ruolo. Oggi l’attenta e responsabile creazione di nuove forme di vita è un passo radicale nello sviluppo dell’arte del futuro.
Sono d’accordo con Joseph Kossuth, che scrisse nel 1969 che il “valore” di un artista “può essere misurato in base al dibattito emerso sulla natura e sull’arte”; che è un altro modo di dire “che cosa hanno aggiunto al concetto dell’arte” o cosa non c’era prima che avessero iniziato.

Ai giovani artisti quale via consiglieresti, dell’arte tradizionale o della sperimentazione in ambito scientifico-tecnologico?
É essenziale evitare di cadere nella trappola dello spettacolo tecnologico e di restare focalizzati sull’idea o l’emozione che vuoi comunicare.

Sara Carnelos
traduzione dall’inglese di Michael Walton



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