Originally published in Aesthetic Pages, Francesco Piselli (ed.),uploaded on 14 January 2000. Hosted by Polo didattico e di ricerca dell'Universita'degli Studi di Milano - Sede di Crema: http://twilight.dsi.unimi.it/~AEst/danelli5.html.
Arte, Elettronica, Genetica.
Considerazioni
Convegno Aise 1999 Gargnano
di Diana Danelli
In questa relazione mostrerò quanto profondamente un settorein sviluppo delle arti, con tutti i correlati estetici che comporta, possaagire almeno su importanti sezioni delle scienze filosofiche, dall'antropologiaalla cosmologia all'ontologia, ponendo provocazioni e offrendo nuova fenomenologiadi indagine. La mia relazione sarà più un brainstorming cheun discorso organizzato, corrispondentemente all'estrema complessitàdel campo. Arte, Elettronica, Genetica, e' una triade di grande fascinoe potenzialmente di pericolo, ma questa e' una condizione della vita nellasua evoluzione. Dalla combinazione delle prime si ha l'arte elettronicail cui carattere primario e' di essere sperimentale e il fascino propriosta appunto nella sua potenzialita' evolutiva. Interessante diventa ilprocesso piu' che il mero prodotto e questa processualita' coinvolge l'interosviluppo dell'arte elettronica che prende le forme dei vari supporti tecnologiciusati e ogni particolare evento costituisce una porzione del processo stesso.Due sono le produttivita' a confronto, la tecnologica e l'artistica, entrambedevono piegarsi e giungere a quell'equilibrio legato a una precisa temporalità,risultante dalla fusione di varie istanze, quella economica soprattutto.«Esistono differenti livelli di connessione tra arte, societa' edeconomia e molte parti di esse stanno andando verso il mondo virtuale ...Come allora controllare questo transito? E' in atto un grande cambiamentoper la societa', il ruolo degli artisti e' cambiato negli ultimi diecianni e per molti e' cambiato anche il paradigma di lavoro, cosi' come pergli scienziati. Tutti stanno lavorando per dare forma e comprendere questasocieta' dell'informazione e della comunicazione e cio' e' possibile soltantoattraverso l'integrazione». Cosi' commenta Gerfried Stocker, direttoredi Ars Electronica in un'intervista rilasciata nel 1998 (1) durante ilFestival Infowar, dove si parlava anche del peso del mondo militare nelvirtuale, ma le considerazioni sono ancor piu' valide oggi. Il rapportocon l'economia e' sempre marcante e lo e' in particolare quando e' coinvoltol'ambito biologico. Ovvero se il bios digitale puo' essere o essere statoun problema, il bios transgenico carica il futuro di altra incertezza.Nel 1993 Peter Weibel scriveva a proposito dell'arte genetica che era unadelle forme contemporanee di arte che si avvicinava ai punti centrali dellavita. L'arte genetica era indirizzata, e in modo critico, soprattutto allericerche nel campo della vita artificiale. Per contro, nell'elenco dellediscipline rientranti in una possibile definizione dell'arte genetica,Weibel descriveva in particolare l'Evolutionary Art e la Biogenetic Artoperanti sia sul piano biologico che digitale (2) .
In una variante dell'arte genetica, l'arte transgenica, Eduardo Kac(3) ipotizza la manipolazione diretta del materiale genetico per ottenerenuove forme di vita anche di quelle che rientrano nel patrimonio immaginificodell'umanita'. L'arte transgenica secondo l'artista e' una nuova formad'arte basata sull'uso delle tecniche dell'ingegneria genetica per trasferiregeni in un organismo o per trasferire materiale genetico naturale da unaspecie all'altra per creare esseri viventi unici» (4) . Se la vitaartificiale come disciplina astrae dal biologico le regole per riprodurreforme di vita nuove ma digitali, ora i processi biologici non sono piu'semplici modelli ma diventano essi stessi il materiale programmabile. Certamentesi potra' seguire Kac nell'affermare che nel prossimo futuro diventeremotransgenici, in quanto del materiale genetico estraneo sara' presente innoi. Ma risulta piu' difficile capire quale tipo di responsabilita' avra'il committente e/o l'artista che progettera' queste nuove forme, quandoinoltrera' la richiesta magari via rete, ne otterra' il brevetto, ricevera'i risultati e quindi potra' seguirne il ciclo biologico 'amorevolmente'.Per il momento tali considerazioni possono essere fatte in via ipoteticain quanto incroci transgenici al di fuori della selezione naturale nonsono ammessi; sono invece possibili i composti dove il materiale geneticoviene unito ad altre sostanze oppure le manipolazioni se nella stessa specie(5) . Plasmidi, plantimals, animans, etc. sono ricerche sorrette ancheda motivazioni umanitarie, la lotta alle malattie, alla fame, ... ma iltimore e' legato all'impatto che si potra' avere a lungo termine sull'equilibriosistemico globale. E il problema del transgenico sara' la battaglia delprossimo secolo e sara' economica. Quindi il dubbio e' che l'arte transgenicanon sia altro che una delle strategie di interessi multinazionali che spingonoverso la liberalizzazione di tali prodotti. Tornando a Kac e al progettodel cane fosforescente, realizzabile con l'inserimento di geni delle meduseche hanno queste proprieta', ne avra' il brevetto, cosi' si affianchera'alle altre razze incrociate dall'uomo e selezionate dalla natura, ma manchera'della mediazione di questa per rendere tale operazione meno pericolosa.In simili progetti, dove l'artista diventa programmatore genetico, i risultatiimmediati saranno certi per la programmazione ma le implicazioni futuremeno. Pero' se tali creature ci saranno, e' la risposta al perche' checrea disagio: nuove forme di vita come oggetti d'arte? L'informazione dellavita e' codificata, leggibile, modificabile, secondo l'artista quindi iprocessi biologici sono riscrivibili e programmabili. Cosi' i confini travita a base carbonica e dati digitali stanno diventando fragili come unamembrana cellulare (6) . Nell'opera Genesis, Kac ha inserito in un batteriouna sequenza biblica codificata, quindi le sequenze del dna sono statedecodificate e tradotte in suoni; ma il suo interesse principale e' diseguire l'interazione del soggetto trattato con altre popolazioni di batteri.Auspicabile sarebbe che i progetti d'arte trangsenica rimanessero simulazionie che tali organismi fossero solo digitali, cioe' alimentati dall'elettricita'e quindi anche disattivabili togliendo una spina. Il digitale ha una grandecomplessita' ma e' anche banalmente semplificabile, certo e' che il problemae' di riuscire a farlo sempre, ma non e' scontato.
L'interazione tra differenti sistemi e' uno dei temi cardine dell'arteelettronica. Molteplici sono le modalita' d'interazione perche' svariatesono le interfacce possibili: l'arte interattiva e' determinata dal livellodella tecnologia corrente, ma i contenuti ne sono indipendenti. «L'artemultimediale segue l'implosione data dall'elettricita': dal telegrafo ainternet, sono tutte conseguenze di questa reintegrazione dei sensi nelcorpo. L'interattivita' e' una forma assolutamente chiara della tattilita';dalle tastiere in poi, sono tutte forme di variazione della tattilita'per una ricostruzione della sensorialita' propria» (7) .
Si potrebbe tentare d'impostare un'analisi morfologica di una installazioneinterattiva attraverso l'evoluzione delle interfacce uomo-macchina, ovverodelle modalita' di comunicazione tra i diversi sistemi. Interfaccia corporea:l'uomo da semplice presenza in uno spazio rilevabile da differenti sensori(es. infrarossi, ultrasuoni, onde radio), diventa corpo con un peso proprioche attiva altri tipi di sensori, ad es. pneumatici. Interfaccia biologica:si passa dunque ad una corporalita' con una propria attivita' fisiologicabasale. In tal caso l'interfaccia e' un dispositivo che rileva i dati biologici.Sono utilizzate anche le frequenze delle onde cerebrali: e' dunque un corpoche pensa, si agita, si rilassa, decide e sara' in grado, con l'ausiliodi dispositivi ancora in fase di sperimentazione, di comunicare direttamentealla macchina. Interfaccia gestuale: si analizza il movimento cercandodi leggerne l'espressivita' attraverso la determinazione di tanti fattoriquali equilibrio, accelerazione, energia, ecc. Altre interfacce fisiche:sono usate in modo metaforico per sperimentare nuove relazioni, per provarediverse modalità percettive e cognitive (es. acqua, suono, ecc.)(8).
Ora tutti questi dati rilevati (dalle semplici coordinate spaziali,ai parametri biologici e dinamici) vengono inglobati dal sistema e convertitiin altra informazione. Che tipo di informazione elabora il sistema? Perrispondere a tale domanda occorre valutare che tipo di interazione si realizzacol sistema stesso. Si puo' affrontare tale problematica prendendo in esameun altro elemento del sistema: lo spazio. Tipo di spazio: se parliamo dellospazio senza far riferimento al tipo di azione che in esso si svolge, sipuo' parlare di stratificazione spaziale, ovvero di uno spazio reale sucui si colloca uno virtuale che poi diventa connesso, quindi amplificatorispetto all'origine. Tipo di utenza: nello spazio si creano delle relazionisulla base degli elementi in esso contenuti, che possono essere una singolapresenza, una multi-utenza reale e/o connessa, comprendente anche altriagenti digitali che popolano questo spazio stratificato. Tipo di azioni:«Si e' passati da uno spazio reattivo, regolato dal semplice stimolo-risposta,ad uno integrato, l'"ambiente intelligente", nel quale il sistemache lo rende tale evolve nel tempo sulla base della storia degli eventiin esso accaduti. Ma l'attuale livello si e' ulteriormente strutturatodiventando uno spazio connesso ovvero uno spazio risultante dalla sovrapposizionedi spazi gestiti da sistemi umani e artificiali. Questa e' l'attuale lineadi evoluzione dell'arte interattiva dove cio' che conta non solo e' l'interazionecon il sistema intelligente ma il tipo di comunicazione che si instauratra i vari sistemi umani col supporto di quelli artificiali. In molte installazionidal rapporto uomo-macchina si e' passati a quello uomo-uomo supportatodalla macchina» (9) In altre parole ci sono livelli di interazioneche vanno da uno spazio passivo che subisce l'azione, ad uno attivo chesi modifica, a quello dinamico-evolutivo, dove la stessa azione in situazionidiverse produce effetti differenti. Si puo' parlare di interazione sociale.(10)
Nella descrizione di alcuni aspetti di una installazione interattivasi puo' rilevarne la crescente complessita'(11) : nella rilevazione dicio' che e' presente 'realmente' e 'virtualmente', nella stratificazionespaziale, nel sistema di relazioni. Se e' vero cio' che si e' detto circala ricostruzione della sensorialita', si puo' pero' aggiungere che cio'che e' interessante e' relativo proprio alla novita' dei modelli secondocui viene o verra' ricostruita, modelli tutti da esplorare. Studi di interfacceavanzati puntano alla comunicazione diretta uomo macchina e nel contemposi svilluppano ricerche che si aprono alla sfera emozionale. E' lo sviluppodi sistemi artificiali orientati all'utilizzo di regole biologiche e allasimulazione di comportamenti che abbiano espressivita' che rende possibilisimili progetti. Le ricerche che si occupano dell'analisi dell'espressivita'sono definite dal termine Kansei Information Processing, elaborazione dell'InformazioneKansei in ambito giapponese oppure da Affecting Computing in ambito americano.«Kansei e' un termine di difficile traducibilità nella nostracultura se non come intelligenza non razionale, perche' compre diversiconcetti da sensibilita' a sensualita', a sensibilita' verso l'arte, lamusica, ecc(12). »
L'analisi morfologica di un'opera interattiva ha portato ad evidenziareil carattere sistemico di essa, il suo carattere complesso di organismocibernetico. Il sistema che gestisce tutte le informazioni e' un sistemaadattivo, un sistema che memorizza cio' che accade e impara, cioe' modificail proprio comportamento e quindi difficilmente produrra' la stessa rispostaperche' la sommatoria delle azioni rilevate nel tempo modifica lo statodi equilibrio. Insomma il sistema inteso comprensivo di tutti gli elementiin esso contenuti attuali e possibili e' un organismo in evoluzione.
Per analogia ma senza la presenza massiva di sensori (che non rendonol'operazione interattiva in senso stretto) e comunque metafora di un'operasistemica e' Dinamica Press (13) , progetto nato come ricerca di relazionirispetto ad un particolare ambiente sede di una ditta di distribuzionedi stampa estera. La lettura genetica degli elementi presenti, riprodottie reinseriti in sovrapposizione solo apparentemente tautologica rispettoad uno spazio in continua evoluzione, ha trasformato il tutto in un organismola cui mappa e' la meta-opera, un insieme di connessioni di un altro insiemedi connessioni. Inoltre l'informazione dell'evento si e' associata all'informazionein distribuzione come un virus, sfruttando la rete esistente stessa, unametafora nella metafora.
Ritornando nell'ambito ristretto dell'opera supportata massivamentedalla tecnologia si puo' concludere affermando che: «riflettere sugliartefatti che il pensiero ha prodotto, significa chiedersi quanto taliprodotti abbiano modificato o modificheranno la visione dell'uomo che hadi sé e della realtà» attraverso la percezione di essi.Gli artefatti informatici portano all'integrazione e all'estensione diconcetti quali: vita correlata a informazione; interazione multipla; corponella dimensione cablata; spazio globale e locale, relazionale e virtuale;tempo come contrazione della quantita' di informazione; natura come computeredited o aided nature, una meta-natura filtrata dalla cultura, complementareall'attuale. Si puo' quindi affermare che l''arte cibernetica sperimentadelle realta'(14). L'artista cibernetico nella produzione di sistemi direlazioni o organismi piu' complessi con caratteristiche comunicative semprepiu' evolute, vaglia la realta' nel profondo senza renderla strumentaleal virtuale, ma ampliando la conoscenza che ha di essa. In sintesi, l'insiemedegli artefatti e l'insieme delle idee costituiscono un sistema complessoche evolve secondo azione e retroazione, tra i fenotipi, i prodotti e igenotipi, i codici. Ed e' in questo modello (dico modello!) che collocoil tema "fondamenti estetici della filosofia". Siamo cosìa un nuovo cammino di avvicinamento da aree estetologiche ad aree filosofiche,tutte della massima importanza.
Note:
1 D.Danelli, Infowar, l'informazione come arma strategica, in AestheticPages, rivista digitale www.dsi.unimi.it/~AEst
2 Peter Weibel, Über Genetische Kunst, in Atti del Simposio GenetischeKunst-Künstlisches Leben, a cura di Karl Gerbel, Peter Weibel, PVSVerleger, Vienna 1993, pg. 420-421, in particolare cosi' descrive l'EvolutionaryArt: «Artificial interventions in growth processes and structuralmodifications -either in the biological material itself or on the immateriallevel of the computer simulation.»
3 Centre for Advenced Inquiry in Interactive Arts (CAiiA) Universityof Wales, Newport e School of the Art Institute of Chicago
4 Eduardo Kac, Transgenic Art, in Atti del Simposio LifeScience, a curadi G. Stocker, C. Schöpf, SpringerWienNewYork, 1999, pg. 289.
5 Ringrazio l'amico Mario Tessadori, per una interessante conversazionesulle biotecnologie.
6 Eduardo Kac, Genesis, in Atti del Simposio LifeScience, ib., pg. 310-311.
7 «Dall'inizio l'arte fa l'interpretazione delle tecnologie...Dopo l'invenzione dell'alfabeto, l'arte e' diventata necessaria per comprenderela frammentazione del corpo tra i sensi ... L'alfabeto e' un'esplosione,l'elettricita' e' un'implosione». D.Danelli, Intervista a DerrickDe Kerckhove, Firenze 30 maggio 1999, in Aesthetic Pages, ib.
8 Cosi' nell'ultimo lavoro di W.Jauk e H. Ranzenbacher il comportamentodell'acqua e' interfaccia fisica rispetto al sistema mentre il comportamentodel suono, generato dall'intersezione di varie occorrenze (ad esempio dicio' che accade in due analoghe installazioni dislocate in citta' diversee da quanto arriva dalla rete), serve come interfaccia fisica nello spaziodella rete. Gli Autori definiscono tali progetti come Media Systemic Art.W.Jauk e H. Ranzenbacher, Liquid Space An Experimental Design, in Attidel Simposio LifeScience, ib. pg. 426-432. « Stiamo lavorando inuniversita' alla formalizzazione di processi di comunicazione. L'interazionee' basata su processi di comunicazione e non su algoritmi fisici o matematici.Si lavora con algoritmi matematici che descrivono processi di comunicazione»cosi' puntualizza Jauk in un'intervista che sara' pubblicata in AestheticPages, ib.
9 D. Danelli, Ars Electronica, Seminario, Polo Didattico e di Ricerca,Universita' di Milano, Crema, 14 dicembre 1998.
10 A. Camurri, Sistemi multimediali per l'informatica musicale e ladanza, Conferenza, Civica Scuola di Musica, Milano 1 giugno 1998
11 Va fatta una precisazione: non tutto quanto descritto ovviamentecaratterizza ogni opera interattiva. Molti aspetti descritti possono risultarecombinati nelle varie opere ma non necessariamente tutto in tutte.
12 A. Camurri, Sistemi interattivi per musica, danza, arti visive, Conferenza,Civica Scuola di Musica, Milano 31 maggio 1999. Antonio Camurri e' direttoredel Laboratorio di Informatica Musicale del DIST (Dipartimento di InformaticaSistemistica e Telematica dell'Università di Genova). Nell'ambitodel progetto di ricerca su Kansei Information Processing collabora conil Laboratorio Hashimoto della Waseda University (Tokyo) dal 1997 (VediProceedings of AIMI International Workshop on Kansei, The Technology ofEmotion, Genova, 3-4 October 1997, A. Camurri Editor, DIST Genoa University-LIM).
13 Dinamica Press e' un progetto Arte Ambiente (fotografia, pittura,architettura, video, installazioni) presentato a Milano, settembre-ottobre1999. Autori: Severina Asnaghi, Florenzio Corona, Diana Danelli, GianlucaMazzoleni, Elena Parati, Umberto Persegoni, Enrica Rabuffetti. Il videodigitale 'Dinamica' che ho presentato, a cui hanno collaborato: GiulianoCaione (suono), LAE (Laboratorio Arti Elettroniche) e Wiener Lab. del PoloDidattico e di Ricerca di Crema, non avrebbe una esistenza autonoma rispettoal luogo poiche' esistono punti di connessione precisi con la realta' produttiva,che e' il referente diretto ed in continuo mutamento, e degli shifts, dicarica ambigua ma anche fortemente immaginifica. Cosi' l'altro video diElena Parati e Alberto Morelli e' una partitura di azioni e suoni che sisovrappongono all'attivita' produttiva, in corso a ciclo continuo. (CollaborazioniTangatamanu (suono), CI.BI. produzioni televisive Milano). Analogamenteper le altre opere presenti.
14 D. Danelli, Tensione verso il possibile, Convegno Nazionale SFI,L'Uomo e la Macchina: trent'anni dopo, Bari, 24-26 ottobre 1997 e in Cyber-opera,art from silicon, comunicazione al XIVth International Congress of Aesthetics,Ljubljana, 1-5 settembre 1998, ora in Aesthetic Pages, ib.
Diana Danelli Gargnano, 12 Ottobre 1999 V Congresso AISE
Di prossima pubblicazione negli Atti Return
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