L'alba dei cuccioli transgenici
Elena Cipriani
Lei, Alba, è una coniglietta fosforescente. Lui, Starbuck II, è il clone di un toro superdotato. Lei è un'opera d'arte vivente. Lui, una macchina da soldi. E dire che la pecora Dolly è nata solo tre anni fa
«Eduardo Kac è un artista e uno scrittore che investiga le dimensioni filosofiche e politiche dei processi di comunicazione», così dice la sua nota biografica. Ma Eduardo Kac, statunitense di origine brasiliana, è soprattutto il papà di Alba, «la mia opera d'arte transgenica», come non si è vergognato a definirla lui stesso.
Creata nel febbraio 2000 presso l'istituto di Ricerca Agronomica francese
incrociandone l'uovo con il gene di una medusa, l'«Acquorea Victoria», la
coniglietta è albina, ma in compenso esposta a una luce particolare - proprio per
via di questo incrocio - si illumina di verde.
Alba doveva presentarsi al pubblico lo scorso giugno all'interno della sezione di
«Avignone 2000 Città Europea della Cultura» dedicata alle nuove tecnologie e alle
forme artistiche emergenti, ma le fu impedito. Qualche giorno fa, invece, a
Chicago, Eduardo Kac è riuscito nel suo intento: mostrare la «realizzazione» che, a
detta sua, dovrebbe far riflettere il mondo sulle enormi potenzialità della ricerca
genetica e diventare famoso. In un colpo solo.
Starbuck II è il clone di una star da monta. Suo padre, se così si può chiamarlo -
perché se così fosse avrebbe ereditato anche parte dei geni materni -, è morto due
anni fa. Ma in vita fece faville. Il suo preziosissimo - e quindi costoso - liquido
seminale, perlopiù congelato e poi spedito in varie parti del mondo, ha generato un
numero imprecisato di vitelli.
Insomma, Starbuk I era una vera miniera d'oro. I veterinari del Centro di
Inseminazione Artficiale del Quebec, quindi, prima che morisse gli hanno prelevato
alcune cellule. Risultato? Sarbuck II, copia perfetta di suo «padre». È ancora
troppo piccolo per poter ripetere le gesta del famoso genitore, ma pare che
prometta bene
Presto il suo seme sarà denaro sonante.